Meloni “attacca” il Superbonus: ecco cosa succederà ora

E’ il Superbonus una delle principali “castagne sul fuoco” che il governo attuale, come già anticipato dalle prime fasi di assestamento dello stesso, deve assolutamente attenzionare ed avere cura nella sua forma di sviluppo finale, essendo stata una misura legata all’incentivo di lavori di ristrutturazione per immobili che però è stata considerata da molti inefficace perchè penalizzante nei confronti dello Stato, che ha accumulato una forma importante di debito. La Premier Meloni si è espressa in toni molto forti sul Superbonus, di fatto ufficializzando una forma vera e propria di ostracismo nei confronti di questa misura che già durante lo scorso governo è stata depotenziata.

L’attuale esecutivo è costretto ad occuparsi del Superbonus non potendolo però di fatto eliminare in toto, ma riducendo la sua applicazione ed efficacia nel corso del tempo.

Anche le varie misure di Superbonus che erano state opzionate per il 2024 (l’ultimo anno di applicazione di questa forma sarebbe dovuto essere il 2025).

Meloni “attacca” il Superbonus: ecco cosa succederà ora

Meloni  superbonus

Il Superbonus è una misura abbastanza recente, sviluppata dal Governo Conte II in corrispondenza dell’anno del Covid, il 2020, come forma di ecobonus applicato a chi era intenzionato a ristrutturare abitazioni di vario tipo, e potendo quindi aumentare l’efficientamento energetico, semplicemente dimostrando le proprie spese effettuate attraverso una forma di pagamento dei servizi tracciabile. La forma iniziale veniva chiamata Superbonus 110 % perchè permetteva effettivamente di sviluppare una forma di rimborso attraverso lo sconto in fattura, un credito d’imposta o con la cessione del credito.

Condizione che è stata progressivamente ridotta, fino al 2023, quando l’ecobonus è sato portato in una percentuale massima dal 110% al 90% (eccezion fatta per le villette), riducendo anche l’applicazione dei lavori applicando anche una scadenza legata all’applicazione della forma, utilizzabile solo per chi avesse completato almeno una percentuale minima dei lavori. La forma iniziale del Superbonus era quindi eccessivamente permissiva ed ha garantito un debito di oltre 100 miliardi di euro.

Attualmente quindi l’idea sarebbe di sospendere quasi del tutto il Superbonus eccezion fatta per alcune categorie molto specifiche.

L’opzione è la riduzione effettiva forzata, anche per coloro che avevano corrisposto un buon termine di lavori, uno dei partiti di maggioranza come Forza Italia insiste in merito all’applicazione di qualche forma di “scappatoia” ad esempio per i condomini che hanno già iniziato i lavori nel 2023.

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