Femminicidio Vanessa Ballan, fermato ed arrestato un sospetto: ecco chi è

Nuovo caso di femminicidio rilevato nel Veneto, a poco meno di un mese da quanto accaduto alla giovane laureanda Giulia Cecchettin, che ha portato il concetto stesso di dinamica che ha poi portato alla perdita della vita della giovane, tramite un processo estremamente violento da parte del compagno. Stavolta è Vanessa Ballan, 27enne futura madre, trovata deceduta dopo essere stata colpita con svariate coltellate (7) presso la propria abitazione, al di fuori di questa, a Spineda, piccola frazione del comune trevigiano di Riese Pio X dove abitava.

Le indagini hanno portato ed al fermo, con arresto preventivo di un uomo considerato il possibile autore del gesto.

Attraverso varie intercettazioni il soggetto, che aveva avuto una storia con la vittima.

Femminicidio Vanessa Ballan, fermato ed arrestato un sospetto: ecco chi è

Si tratta di Bujar Fandaj, il kosovaro di 41 anni che attraverso varie intercettazioni aveva palesato le oramai consuete dinamiche legate alla morte violenta inqudrate come femminicidio, le stesse che fanno rientrare la denuncia di stalking, che la stessa Vanessa aveva presentato, in tempi non sospetti, non considerata sufficiente per un arresto, anche se ha portato ad alcuni controlli sulla situazione dell’uomo.

L’abitazione dell’uomo dopo le denunce era stata anche perquisita, condizioni che non hanno fatto considerare al tempo una forma di misura cautelare come necessaria.

L’uomo, incensurato, secondo il procuratore capo di Treviso, si è costituito telefonicamente presso la questura, al quale è seguito l’arresto. Alle ore 12.00 il compagno attuale della giovane, Scapinello è arrivato a casa e ha trovato Vanessa morta a terra. Già una prima volta, secondo quanto si è appreso, Bujar, incensurato, dopo aver appreso della gravidanza aveva evidenziato un forte nervosismo che lo ha portato la sua volontà di voler accedere fisicamente all’abitazione della donna con alcuni strumenti di lavoro e con un coltello, quindi attivando anche la potenziale quanto probabile dinamica di premeditazione.

Il magistrato ha confermato che solo una custodia cautelare in carcere avrebbe potuto evitare il gesto anche se legalmente non erano presenti reali dinamiche che avrebbero portato all’arresto, ai tempi, nonostante le molestie e la denuncia per stalking.

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