Rischio ictus, ecco quale gruppo sanguigno è il più a rischio: la notizia

Come ben sappiamo in campo della ricerca medico-scientifica la tecnologia è sempre al lavoro, impegnata sia a prevenire sia a curare le patologie di cui la società purtroppo soffre. Da una parte, difatti, la precauzione e il riconoscimento dei sintomi consentonodi identificare il problema agendo in modo veloce e funzionale. Dall’altra parte, poi, l’incremento delle cure più proporzionate a ognuna delle patologie salvaguarda una qualità di vita più buona ai pazienti.

Rischio ictus, ecco quale gruppo sanguigno è il più a rischio: la notizia

Tra i campi in maggior misura studiati, il sistema cardiovascolare si colloca in una posizione favorita, visto che infarto e ictus sono tra le ragioni principali di morte precoce. Parlando di ciò l’adesione a un specificato gruppo sanguigno potrebbe condizionare proprio il rischio di ictus. A dichiarare ciò è una ricerca divulgata sulla rivista specializzata ‘Neurology’ in cui diversi studiosi hanno analizzato la relazione tra gruppo sanguigno e ictus accresciuto in giovane età. In particolare, è uscito fuori che i soggetti con ictus precoce facevano parte con maggiore eventualità al gruppo sanguigno A.

Marginali, invece, le probabilità che soggetti aderenti al gruppo 0 accrescesseroprematuramente la patologia. Secondo quanto si osservanell’articolo, il campione in questione ha messo a paragone 5.825 persone percosse da ictus precoce con 29.320 soggetti sani. Questa analisi ha fatto emergere che ben il 48% di chi era stato colpito da ictus precoce e il 45% delle persone con ictus tardivo faceva parte del gruppo sanguigno A. Il legame che è uscito fuori, pertanto, merita di essere analizzato ma può già tracciare nuove prospettive in termini di precauzione da queste patologie.

Infine, la ricerca comprova la rilevanza di adottare abitudini sane che possano diminuire e non poco le situazioni di rischio aggiuntivo. Tra le raccomandazioni maggiori troviamo quello di mantenere la pressione sanguigna entro i valori considerati normali, non fumare, praticare regolare attività fisica e limitare il consumo di alcolici. Ulteriormente, in caso di dubbi, è sempre buona norma fare rapporto al proprio medico curante che, vedendo il quadro generale, riuscirà in modo sicuro a fornirci tutte le notificazioni indispensabili.

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